Frutto della collaborazione tra il Festival TODOS e l’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona
> Inaugurazione: Escola Maria da Luz Deus Ramos (Estr. Forte, 1750-167 Lisboa), 10 settembre, h. 13 <
In occasione della sua XIV ed., il Festival Todos, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona, ha invitato la fotografa Valentina Vannicola a ragionare sul quartiere di Santa Clara. La ricerca artistica di Vannicola, è riconducibile al genere della staged photography, la tendenza della fotografia contemporanea a presentare come reali scene costruite secondo le dinamiche proprie della cinematografia. Il progetto è iniziato con lo studio di una bibliografia scelta e l’analisi del tessuto sociale e territoriale attraverso un periodo di residenza. In questa fase Vannicola ha avuto l’opportunità di conoscere i paesaggi e le persone di Galinheiras e Charneca e di mettere in atto le dinamiche tipiche della sua ricerca: il rapporto con la comunità e il coinvolgimento della popolazione per la creazione di un racconto fotografico che passa per la messa in scena di meticolosi tableaux vivant.
Il progetto prende spunto dal mito fondativo di Lisbona che vede come protagonista Ulisse, figura che incarna l’idea del viaggio inteso come esplorazione, peregrinazione, abbandono, sfida e approdo. In quest’ottica la metafora del viaggio viene utilizzata per narrare la freguesia di Santa Clara, punto di incontro di molteplici realtà etniche e sociali, ma viene estesa anche a tutto il Portogallo, terra ai confini della terra, porta protesa verso il mare.
Le immagini, attraverso la messa in scena del mito, di episodi storici o legati alla tradizione, propongono un affresco del territorio della periferia lisboeta dove ogni elemento diventa un simbolo e il segno di una memoria. La storia inizia su di una collina incastonata tra i palazzi popolari che si trasforma nella costa di approdo di Ulisse, per poi proseguire tra i vicoli, gli orti di un vecchio castello e le case dove i muri, saturi dei segni di una stratificazione storica e architettonica, diventano il sottotesto per la narrazione di una comunità densa di sfumature, complessità, storie di esplorazioni, ricollocamenti e approdi.
In questo contesto si inserisce un’altra suggestione offerta dalla committenza e colta dall’autrice, la poetica di Pier Paolo Pasolini che ritrova proprio nella nozione di periferia il nodo concettuale più fecondo, lavorando spesso sulla trasformazione della marginalità in valore. Proprio su questo assunto si sviluppa il lavoro di Valentina Vannicola, per arrivare attraverso le pratiche della messa in scena e del coinvolgimento della popolazione alla realizzazione di un affresco di comunità e del suo patrimonio immateriale.
Maggiori informazioni sul sito del Festival Todos (programma disponibilie qui).