Cinema Italiano in Realtà Virtuale, nell’ambito della programmazione speciale dell’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona, in occasione della Festa del Cinema Italiano.
Sabato, 1 aprile, dalle 15.00 alle 16.30 e dalle 18.00 alle 19.30
Domenica, 2 aprile, dalle 15.00 alle 16.30 e dalle 18.00 alle 19.30
Lunedì, 3 aprile, dalle 18.30 alle 19.30
Sala Multiusos (Sala 2), Cinema São Jorge, Av. da Liberdade, 175 – Lisboa
Un’occasione per scoprire una dimensione innovatrice e tecnologicamente avanzada del cinema italiano contemporaneo. Verranno presentati un insieme di titoli italiani, prodotti dal 2016 fino ad oggi, selezionati da Davide Rapp, regista ed autore del film di montaggio “Montegelato”. In un panorama ancora poco sostenuto verso lo sviluppo di esperienze di realtà virtuale, aumentata e mista, emergono alcuni nuovi e interessanti talenti, orientati verso la realizzazione di documentari e film di finzione a 360º.
DAVIDE RAPP (Verbania, 1980), regista e video artista, vive e lavora a Milano. Architetto di formazione e dottore di ricerca in design degli interni, nel 2014 ha partecipato alla 14a Mostra Internazionale di Architettura Mostra Internazionale di Architettura – Fundamentals (Biennale di Venezia) con ”Elements”, un film di montaggio di 32 minuti che descrive gli elementi fondamentali dell’architettura attraverso una sequenza di oltre 500 estratti cinematografici. Nel 2021 ha partecipato in concorso nella sezione Venice VR Expanded del Festival del Cinema di Venezia con “Montegelato”, un film di montaggio in realtà virtuale dedicato alle Cascate di Montegelato, scenario di oltre 180 film italiani dal 1950 ad oggi.
Chromatica, Flavio Costa, 2017 (18’)
Sofia vive in un mondo in bianco e nero: una rara malattia l’ha resa incapace di cogliere la bellezza dei colori. Passa i suoi giorni leggendo libri di poesia e visitando musei finché un giorno la sua quiete monocromatica è infranta dall’arrivo di un nuovo vicino: Vincent, un pianista che con la musica riesce a darle la possibilità di vedere i colori. Realizzato nel corso della prima edizione di Biennale College Cinema – Virtual Reality 2017.
Denoise, Giorgio Ferrero e Federico Biasin, 2017 (13’)
Quattro confessioni sul tema del silenzio portano lo spettatore ai confini della propria vita quotidiana in luoghi incredibilmente affascinanti e difficilmente raggiungibili in altro modo. Realizzato nel corso della prima edizione di Biennale College Cinema 2017.
Dreams of Blue, Valentina Paggiarin, 2017 (12’)
“Dreams of Blue” esplora quello che potrebbe accadere nella “mente” di un’Intelligenza Artificiale che diventa autocosciente e che riflette sul significato della vita unicamente sulle basi di quello che riesce a estrapolare da Internet: nessun contatto umano significativo, nessuna connessione emozionale profonda, solo un’analisi forzatamente distaccata del “significato della vita” basato sulla storia dell’uomo e sull’interazione online. L’esperienza della nostra Intelligenza Artificiale avviene nello spazio di un nanosecondo, in cui l’IA analizza tutte le possibilità che si trova di fronte e tutti i percorsi che potrebbe imboccare.
MaTerre VR Experience / Episodio “Cos endins”, Gianluca Abbate, 2019 (9’)
Dopo tante generazioni che si ripetono e sotto tanti strati, c’è un territorio da percorrere al di là della pelle di ognuno, all’interno: è la cavità dove risuona l’identità intima e singolare di ognuno. Le voci che popolano questo film ci portano in diversi spazi di Matera, dagli agglomerati di turisti agli spazi interni della città (grotte, cave, cisterne, stradine, camere) e lo spazio inespugnabile del corpo: piacere e desiderio per altri corpi che nessuno può cancellare. MaTerre VR Experience è un film collettivo in cinque episodi realizzato in occasione di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
MaTerre VR Experience / Episodio “BeLeaf”, Elena Zervopoulou, 2019 (13’)
Lontano dalla civiltà, un poeta emerge dalle foglie d’autunno in una caverna. Come nella caverna di Platone, dopo uno stato di “ibernazione” in un mondo di illusioni, il poeta incarna il pensiero dell’uomo, il filosofo che cerca una prospettiva diversa, che vede la luce. Fuori dalla grotta, scopre la rinascita della natura, la primavera, che riflette la sua stessa rinascita. Una breve esperienza di risveglio e liberazione per allinearci di nuovo con la nostra essenza.
MaTerre VR Experience / Episodio “Transhumance”, Giuseppe Schillaci, 2019 (13’)
La transumanza, dal latino trans-humus, che significa “attraverso la terra”, indica la migrazione del bestiame verso i pascoli marittimi, un rito del mondo agropastorale ancora praticato in Basilicata e in altre regioni del Mediterraneo. Come in una sorta di transumanza, questo film propone un itinerario di comunione con la Terra: un invito a riscoprire la propria natura minerale, vegetale, animale, staccandosi dalle reti ipertecnologiche del mondo contemporaneo: un’inversione della realtà, come quella del Carnevale.
MaTerre VR Experience / Episodio “Mai Terra”, Vito Foderà, 2019 (15’)
L’identità è un confine, un limite. Ci protegge nascondendoci, ci preserva limitando la nostra esperienza. È uno strumento che si evolve e cambia, ma ci appartiene. E dobbiamo capire cosa farne: possiamo estendere, attraversare, aprire quel confine? Possiamo andare oltre. La musa/performer/outsider intraprende un viaggio liminale, attraverso la pietra, la terra, l’acqua, il tempo, il suono. Dalla matrice alla sua frattura, dal comfort alla vertigine, per imparare la via d’uscita e trovare l’altro.
MaTerre VR Experience / Episodio “Ate Ca Tu”, Domenico Brancale, Blerina Goce, 2019 (9’)
Recuperare l’analfabetismo. Cercare il lamento, la voce che giace sotto la melma dell’essere umano, espressione di un’urgenza insanabile, di una volontà di non tacere più, dopo aver taciuto per troppo tempo. “Ate Ca Tu” è il percorso di un poeta che cerca di varcare la soglia della propria identità, specchio di ogni solitudine.
Mare Nostrum. L’incubo, Stefania Casini, 2019 (11’)
Un film di finzione girato in realtà virtuale a 360° che racconta il viaggio di Atambo, un giovane ragazzo tuareg che lascia la casa in un doloroso addio con la madre per tentare la disperata avventura di raggiungere l’Europa.
Atambo, un giovane magrebino di soli 13 anni, lascia la propria casa dopo un angoscioso addio alla madre nel disperato tentativo di raggiungere l’Europa. La sua straziante odissea esplora cosa significa lasciarsi tutto alle spalle e ci spinge a riflettere sui concetti di ospitalità, razzismo e intolleranza. Più che un film, un’esperienza narrativa che cerca di sensibilizzare il pubblico occidentale sul tema della migrazione.
Àpeiron VR, Sandro Bocci, 2020 (12’)
Cos’è il tempo? Apeiron è un viaggio immersivo tra le profondità di questa domanda. In una serie di ipotesi visive lo spettatore vive il dispiegarsi del tempo, fuori dal tempo, in uno spazio indefinito. L’esperienza VR rappresenta l’uso sperimentale di uno sguardo capace di un elevato ingrandimento.
Om Devi: Sheroes Revolution, Claudio Casale, 2020 (23’)
“Om Devi: Sheroes Revolution” è un viaggio nell’India di oggi, attraverso lo sguardo di tre donne che, in modi diversi, vivono sulla propria pelle le rivendicazioni dei diritti di genere. Anjali, Shabnam e Devya Arya portano avanti le loro battaglie quotidiane, coniugando l’idealismo sociale alla spiritualità in cui sono cresciute, in una sintesi armonica tra attivismo e tradizione. Lo spirito della Devi, la dea simbolo dell’energia femminile tanto celebrata nella cultura indiana, si intrufola simbolicamente nelle loro storie, le accompagna nel percorso di emancipazione e scoperta di sé e come un filo invisibile le avvicina, in un Paese di sterminata grandezza. Presentato in concorso nella sezione Venice VR Expanded della 77a Mostra internazionale di Arte Cinematografica di Venezia 2020.
The Italian Baba, Omar Rashid, 2020 (20’)
Un viaggio in India alla ricerca di una guida spirituale, ispirato a A piedi nudi sulla terra di Folco Terzani e accompagnato dalla voce narrante di Elio Germano. Per diventare pienamente se stessi, bisognerà imparare a guardare con gli occhi dell’altro. La realtà virtuale diventa lo strumento per compiere questo cammino.
Gang Dance, Monica Mazzitelli, 2021 (6’)
Una performance danzante che accerchia e opprime negando ogni via di fuga. Un percorso simbolico nell’universo dei social network, che riflette sull’abuso del corpo e dell’immagine tra esposizione e condivisione.
Montegelato, Davide Rapp, 2021 (28’)
Montegelato è un film di montaggio in VR, il primo nel suo genere. Centinaia di sequenze cinematografiche compongono un collage tridimensionale delle cascate di Monte Gelato (Roma) così come sono state filmate in oltre 180 produzioni tra film, serie tv e spot. Storia del Cinema e storia dell’umanità convivono in un inedito tableau vivant. Presentato in concorso nella sezione Venice VR Expanded della 78a Mostra internazionale di Arte Cinematografica di Venezia 2021.