L’Italia presente al 21º Festival Internazionale di Cinema DOCLISBOA, con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona.
21 ottobre — 19:00
Cinemateca Portuguesa – Sala M. Félix Ribeiro
Rua Barata Salgueiro, 39 – Lisboa
Proiezione del documentario Andromeda di Luciana Fina (2023 / Italia, Portogallol / 73’), sezione Riscos.
Evocazione dell’espressione artistica e cinematografica della televisione pubblica italiana degli anni ’60 e ’70.È la prima epoca del progetto televisivo pubblico, in cui il cinema mette in discussione anche il suo rapporto con la realtà e in cui emerge la risposta sperimentale della videoarte. Il personaggio, un giovane spettatore, dedito alla scoperta e alla sperimentazione del nuovo mezzo, ci trasporta indietro nel tempo. Sfumando i confini tra documento e invenzione, il film colloca lo spettatore tra il tempo della prima era della televisione e quello della sua presenza in sala, tra memoria e immaginazione, utopia e sperimentazione.
22 ottobre — 18:00
Cinema Ideal
Rua do Loreto, 15-17 – Lisboa
24 ottobre — 11:00
Culturgest – Pequeno Auditório
Rua Arco do Cego, 50 – Lisboa
Proiezione del documentario Chutzpah. Something on Modesty (Chutzpah. Qualcosa sul pudore) di Monica Stambrini (2023 / Italia, Svizzera / 72’), sezione Competizione Internazionale.
Le proiezioni saranno seguite da Q&A con la regista.
Chutzpah è una parola ebraica che può essere tradotta con “insolente”. Per gestire una crisi emotiva e professionale, Monica inizia a filmare tutto: la sua vita privata diventa un racconto. Mentre condivide pubblicamente il suo diario intimo, la regista si chiede dove siano i confini della privacy e quanto filmare e filmarsi sia parte della sua vita e della possibilità di riflettere su se stessa.
27 ottobre — 20:15
Culturgest – Pequeno Auditório
Rua Arco do Cego, 50 – Lisboa
Proiezione del documentario The Last Days of Humanity (Gli ultimi giorni dell’umanità) di Alessandro Gagliardo, Enrico Ghezzi (2022 / Italia / 196’), sezione Riscos.
La proiezione sarà seguita da Q&A con l’attrice Aura Ghezzi e il produttore Armando Andria.
Gli ultimi giorni dell’umanità è un documentario che vede il panorama delle vicende umane incontrare l’uomo con la macchina da presa.
Il suo campo da gioco non ha confini, la sua curiosità non ha misura. Personaggi, situazioni e luoghi si accampano nel vissuto di un’umanità che è al contempo colei che vede e la cosa vista. Ma cosa sono gli ultimi giorni di questa umanità? Sono già trascorsi? Sono adesso o da venire? Nell’attesa gli astronauti dell’Atalante, nei loro sogni prometeici, incontrano la propria immagine in una bolla d’acqua. Il pilota spinge il suo bolide alla follia, in soggettiva, tra paura e desiderio. Lungo i tragitti dei piroscafi a mare aperto, una carezza, un affetto. Allo specchio, camera in mano, si verifica, certo sempre incertamente, la propria cattura dentro quella corta, troppo corta, unità di tempo. Ma quello che abbiamo imparato è che non c’è una durata. Tutto quello che toccano diventa tempo, diventa azione, attesa e speranza, ricorda Demetra all’umano affaccendarsi. Frammento di frammenti. Per compiere un gesto che sfugga la malinconia e la giochi in un movimento addirittura impossibile. Il teatro di Marte di Kraus non ha ancora aperto, eravamo occupati ad anarchiviare. E questo dramma non può avere altro spettatore che l’umanità.