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GLI ALBERI SI RIVELANO, Esposizione personale di Roberto Almagno

Ciclo ‘Arte contemporanea nella ex cappella dell’Istituto’

Esposizionepersonale di Roberto Almagno GLI
ALBERI SI RIVELANO nell’ambito del Ciclo Arte contemporanea nella ex cappella dell’Istituto. Curatore Lorenzo Canova, coordinamento di
Ilaria Almagno.

 

La
mostra prende il suo titolo da un verso della poesia Corre aos meus pés di Fernando Pessoa e vuole rappresentare un
tributo al grande poeta portoghese e alla sua visione lirica del mondo. Roberto
Almagno rende omaggio alla scrittura di Pessoa attraverso una scultura che
trova proprio nel legno il suo materiale di elezione, ma che vuole fondare
nella poesia il proprio nucleo concettuale.

L’immagine
degli alberi che si rivelano è, infatti, particolarmente vicina all’opera di
Almagno che nella sua scultura si pone in un dialogo costante proprio con gli
alberi, affinché rivelino il mistero della loro forma e della loro realtà
metafisica.

 

Dopo
la formazione in scultura presso l’Accademia di Belle Arti a Roma, dove
frequenta i corsi di Pericle Fazzini, Roberto
Almagno esordisce nel 1976 a Livorno con una mostra personale, dove
presenta sculture in ferro e pietra, e un gruppo di disegni. A partire dai
primi anni Ottanta, Almagno elegge il legno a unico materiale per la sua opera:
i rami spezzati e abbandonati di ulivi, castagni, ciliegi e pioppi, sono
recuperati e lavorati con il fuoco e con la raspa, con l’intento di eliminare
il superfluo, gli elementi accidentali, per raggiungere l’essenza del
materiale, una forma pura in cui la materia perde la sua consistenza. Solide ma
allo stesso tempo fragili e precarie, le filiformi sculture di Almagno svettano
da terra verso l’alto e con la loro vibrante energia suggeriscono una nuova
struttura dello spazio, articolata secondo traiettorie emotive. La sua ricerca,
tutta interna alla lavorazione e alla sperimentazione sulla materia naturale,
si coniuga con un costante dialogo con la tradizione scultorea internazionale,
da Giacometti a Calder, e con una forza del segno che proviene da una
sensibilità orientale. Una produzione di disegni su carta, realizzati con
l’impiego di materiali naturali come carbone, cenere, gesso accompagna la
riflessione dell’opera plastica. Nel 1996 alla XII Quadriennale Italia
1950-1990. Ultime generazioni, Almagno presenta Ceneri, una vera e propria
installazione ambientale in cui il legno delle sculture ha origine nella cenere
sparsa sul pavimento, un’allusione alla costante trasformazione della natura,
così come per la grande installazione Sciamare, presentata nel 2006 nella sala
Regia di Palazzo Venezia a Roma. Tra le numerose esposizioni personali di
Almagno, ricordiamo quelle presentate presso la Galleria L’Isola a Roma, 1992,
accompagnata da una presentazione di Fabrizio D’Amico; Museo Laboratorio d’Arte
Contemporanea, Università “La Sapienza”, Roma, 1997; Studio d’Arte La Subbia a
Pietrasanta, 1998 e 2003; PAC, Palazzo Massari a Ferrara, 2000; Galleria Mara
Coccia, Roma, 2000 e 2007; Galleria Extra Moenia, Todi 2002 e 2009, (insieme a
Ernesto Porcari); Auditorium, Parco della Musica, Roma, 2004; nel 2010 espone
presso la Galleria Edieuropa a Roma e la Galleria Morone a Milano. Nel 2012
tiene la mostra The Perfection of Form presso la galleria Rosenfeld Porcini a
Londra; nel 2013 la mostra Mémoires de la forêt, Istituto Italiano di Cultura,
Strasburgo,. Nello stesso anno espone al Museo Carlo Bilotti a Roma (insieme a
Sandro Sanna), nella mostra La luce oscura della materia. Tra le esposizioni
collettive, ricordiamo: X Quadriennale di Roma, 1975; Premio Marche ad Ancona,
1996 e 1999; Biennale d’Arte Sacra a San Gabriele, 1998, 2000, 2010; Futuro
italiano a Bruxelles, 2003; Araubiorum a Colonia, 2006; Cento anni di arte
italiana alla Farnesina a Roma, 2006; Energie sottili della materia a Shangai e
Pechino, 2007; nel 2009 espone l’opera Memoria al 798 a Pechino e l’anno
successivo partecipa all’EXPO di Shangai, nell’ambito dell’Esposizione
Universale 2010. Nel 1994 con la scultura Malena Almagno si è aggiudicato il
“46° Premio Michetti”. Tra le personali più recenti quelle del 2015: ‘Suspended
in space’, Rosenfeld Porcini, London; ‘Aria’, Galerie Frey, Salzburg”;
“Roberto Almagno. Works”, Casa Italiana Zerilli – Marimò, NYC.

 

Lorenzo Canova
(Roma 1967), storico dell’arte, curatore e critico d’arte.

Dottore
di ricerca in Storia dell’arte presso l’Università di Roma “La Sapienza”, è
professore associato di Storia dell’Arte Contemporanea presso il Dipartimento
di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione dell’Università degli Studi
del Molise.

Si
occupa di arte moderna e contemporanea, con una particolare attenzione all’arte
del Cinquecento romano, all’arte della seconda metà del Novecento e all’arte
delle ultime generazioni italiane e internazionali.

Ha
curato mostre in musei e spazi pubblici italiani e internazionali.

È
fondatore e direttore dell’ARATRO – Archivio delle Arti Elettroniche-
Laboratorio per l’Arte Contemporanea, Università degli Studi del Molise,
Campobasso.

È
componente del consiglio scientifico e del board della Fondazione Giorgio e Isa
de Chirico.

 

La
mostra resterà aperta al pubblico dal 15 aprile 2016 al 16 giugno 2016

Mattina:
dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.30

Pomeriggio:
dal martedì al giovedì dalle 16.00 alle 18.00

Chiuso: sabato, domenica, festivi

  • Organizzato da: IIC Lisbona
  • In collaborazione con: In collaborazione con (terza lingua)