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#IICSEMPRECONTIGO #143 | Video “Scrittura e fotografia nell’atlante di Francesco Jodice” a cura di Giorgio D’Ambrosio

Video “Scrittura e fotografia nell’atlante di Francesco Jodice”, a cura di Giorgio D’Ambrosio, in occasione dell’Esposizione “What We Want” di Francesco Jodice, allestita presso la Sala Jardim de Belém del Museu Nacional dos Coches di Lisbona.

Curatrice della mostra: Angela Tecce | Allestimento: Nadir Bonaccorso

“What We Want” è il titolo di uno dei principali progetti di Jodice che inizia nel 1995 e continua ancora oggi con l’obiettivo di immortalare il cambiamento del paesaggio visto come proiezione dei desideri collettivi della società attuale. Nelle sue opere, Jodice coglie l’essenza di contesti urbani e sociali di circa 180 metropoli in cinque continenti.

In mostra a Lisbona viene esposta una selezione significativa di venti luoghi, insieme alla proiezione del primo film del 2006, della trilogia “Citytellers”, incentrato sulle nuove forme di urbanesimo e dedicato a São Paulo, in Brasile.

La mostra, che si apre con la mappa dei luoghi toccati da Jodice, il visitatore rivive il viaggio personalissimo dell’autore riflettendo sul ruolo sia artistico che sociale della fotografia e di come questa, insieme ad altre tecniche, “sia in grado di restituirci l’osservazione delle cose del mondo” (Francesco Jodice).

Francesco Jodice è nato a Napoli nel 1967. Vive a Milano. La sua ricerca artistica indaga i mutamenti del paesaggio sociale contemporaneo, con particolare attenzione ai fenomeni di antropologia urbana e alla produzione di nuovi processi di partecipazione. I suoi progetti mirano alla costruzione di un terreno comune tra arte e geopolitica, proponendo la pratica artistica come poetica civile. Insegna al Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali e al Master in Photography and Visual Design presso NABA – Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. È stato tra i fondatori dei collettivi Multiplicity e Zapruder. Ha partecipato a grandi mostre collettive come Documenta, la Biennale di Venezia, la Biennale di São Paulo, la Triennale dell’ICP di New York, la seconda Biennale di Yinchuan, e ha esposto al Castello di Rivoli (Torino), alla Tate Modern (Londra) e al Prado (Madrid). Tra i suoi progetti principali ci sono l’atlante fotografico What We Want, un osservatorio sulle modificazioni del paesaggio in quanto proiezione dei desideri collettivi, l’archivio di pedinamenti urbani The Secret Traces e la trilogia di film sulle nuove forme di urbanesimo Citytellers. I suoi lavori più recenti – Atlante, American Recordings, West and Rivoluzioni – esplorano i possibili scenari futuri dell’Occidente.

Le immagini in mostra sono accompagnate da una performance in cui l’artista, tramite un processo educativo ed artistico, coinvolge ragazzi preadolescenti a ricopiare a matita i testi di presentazione delle opere, da lui scritti prima di fotografare. I giovani, verranno invitati a trascrivere i testi senza correggere o cancellare gli eventuali errori, “in modo da rendere la nuova generazione cosciente di quanto sia grande, vario e contraddittorio il mondo che l’aspetta” (Angela Tecce)

L’Esposizione è visitabile al Museu Nacional dos Coches de Lisboa fino al 3 gennaio 2021, dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00
Info: tel. +210 492 400; geral@mncoches.dgpc.pt; http://museudoscoches.gov.pt/pt/
Sala Jardim de Belém, Museu Nacional dos Coches, Av. da Índia, 136 – Lisboa
  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura