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Esposizione “RIVOLUZIONI” fotografie di Uliano Lucas

Revoluções_Uliano Lucas

Esposizione “RIVOLUZIONI – Guinea-Bissau, Angola e Portogallo (1969-1974)”, fotografie di Uliano Lucas, coorganizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona, Museu do Aljube Resistência e Liberdade, EGEAC, Università di Milano, Centro de Estudos Sociais dell’Università di Coimbra, Cátedra António Lobo Antunes, Edições do Saguão, Archivio Uliano Lucas.

Curatela: Elisa Alberani, Miguel Cardina e Vincenzo Russo

Inaugurazione: 13 aprile, dalle ore 16.00 | Ingresso libero

Alle ore 18.00 del 13 aprile, alla presenza dei curatori e del fotografo Uliano Lucas, verrà presentato il libro “Uliano Lucas, Revoluções/Revolutions: Guiné-Bissau, Angola e Portugal (1969-1974)”, Edições do Saguão, Lisboa, 2023.

Traduzione simultanea italiano/portoghese/italiano

L’esposizione “RIVOLUZIONI – Guinea-Bissau, Angola e Portogallo (1969-1974)”, di Uliano Lucas, racconta la storia di un viaggio fatto di tanti viaggi. Le 56 fotografie qui riunite, alcune inedite, altre già apparse in Italia negli anni Settanta su cataloghi fotografici o in riviste e giornali europei dell’epoca, costituiscono solo un campione della vasta collezione di immagini di Uliano Lucas su questo tema.

La mostra è suddivisa in tre parti che corrispondono a tre territori fotografati da Uliano Lucas tra il 1969 e il 1974: la prima sezione, intitolata Guinea-Bissau, 1969, raccoglie alcune delle fotografie scattate durante la missione che lo portò nelle “zone liberate” della Guinea, su richiesta del PAIGC; la seconda sezione – Angola, 1972 – comprende immagini della vita quotidiana dei guerriglieri e delle guerrigliere del MPLA; la terza e ultima sezione è intitolata Portogallo, 1972 e 1974 e ritrae aspetti della vita quotidiana del Paese durante l’ultimo periodo della dittatura (1972) e i giorni di festa che fecero seguito alla Rivoluzione (1974).

Le fotografie di Uliano Lucas vengono esposte per la prima volta in Portogallo. Non c’è occasione più propizia dell’anno 2023, alla vigilia delle celebrazioni del cinquantesimo anniversario della “Rivoluzione dei Garofani” e dell’indipendenza di Angola, Guinea-Bissau, Mozambico, Capo Verde e São Tomé e Príncipe. Pubblicate oggi, le fotografie di Uliano Lucas contribuiscono a provocare un cortocircuito tra le memorie di un passato che ha segnato la storia del Novecento, riportandole al presente.

Il fotoreporter ULIANO LUCAS (1942) è nato e cresciuto a Milano, dove, fin da giovanissimo, ha frequentato il circolo di artisti e intellettuali del quartiere di Brera. Nelle sue prime fotografie protagonista è la città di Milano, in particolare la vita artistica (di scrittori, musicisti, pittori) tra gli anni ’60 e ’70. Il 1968 sarà un anno fondamentale per il fotoreporter italiano, in quanto emerge l’importanza dell’impegno politico che non abbandonerà mai, impegno che si riflette nei reportage che ritraggono i problemi e le realtà di quegli anni, come le proteste studentesche e operaie. Gli anni successivi sono segnati dai reportage sui movimenti di liberazione: il fotografo parte spesso, di sua iniziativa, per il continente africano e i suoi lavori vengono pubblicati soprattutto su riviste tedesche e francesi. Si tratta di fotografie che ritraggono la guerriglia, la quotidianità nella foresta, la lotta per la libertà, la nascita di nuove democrazie. È proprio in questo periodo, e più precisamente nell’estate del 1969, che Uliano Lucas, insieme al giornalista Bruno Crimi (1939-2006), intraprende un viaggio nelle zone liberate della Guinea Bissau. Il reportage realizzato in questa esperienza sarà pubblicato su diversi giornali (in particolare, la pubblicazione sul settimanale Vie nuove) e nel libro, pubblicato nel 1970, dal titolo Guinea Bissau: una rivoluzione africana, dalla casa editrice Vangelista di Milano – con testi di Bruno Crimi e foto di Uliano Lucas.

In quegli stessi anni e in seguito, Uliano Lucas viaggerà a lungo attraverso il continente africano: Algeria, Tunisia, Tanzania, Congo, Mozambico, Zambia, Etiopia, Eritrea… seguendo i processi di decolonizzazione e quindi i problemi, le realtà e le trasformazioni di questi Paesi. Si occuperà anche della violenza negli ospedali psichiatrici in Italia, denunciando la condizioni in cui versano e i problemi sociali legati al fenomeno migratorio nel Nord Europa.

A partire dagli anni Novanta, oltre ai reportage sui Paesi in guerra – esemplare il caso del reportage durante il conflitto in Jugoslavia -, il fotografo italiano documenta le trasformazioni sociali della vita quotidiana e del mondo del lavoro in grandi città italiane come Torino, Milano e Genova e in alcune regioni in particolare (come la Puglia, l’Abruzzo e il Veneto), per poi dedicarsi, fino a oggi, ai temi legati all’emigrazione e all’immigrazione.

Esposizione visitabile fino al 30 settembre 2023