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#IICSEMPRECONTIGO #15 | RICORDANDO ALDO FABRIZI

Nel trentennale della scomparsa di Aldo Fabrizi, avvenuta il 2 aprile 1990, ricordiamo il poliedrico artista romano e icona, insieme ad Anna Magnani ed Alberto Sordi, della romanità cinematografica.

dal canale Youtube della Cineteca di Bologna il trailer della versione restaurata di “Roma città aperta” ►►►

Si ringrazia la Cineteca di Bologna per aver messo a disposizione il filmato.

Aldo Fabrizi è stato regista, sceneggiatore, produttore, autore di poesie in romanesco e di apprezzati libri di cucina, ma soprattutto un attore che ha impresso un segno indelebile nella storia del cinema italiano, dando il suo contributo di brillante e versatile caratterista sia nell’ambito del Neorealismo che in quello della commedia all’italiana.

Straordinariamente capace di equilibrare l’elemento comico con quello drammatico, ha alternato ruoli di grande intensità drammatica ad altri di irresistibile comicità.

L’esordio nel cinema avviene con il film “Avanti c’è posto” (1942) dove interpreta il ruolo di un bigliettaio dal cuore d’oro, sarà poi pescivendolo in “Campo de’ Fiori” (1943), vetturino in “L’ultima carrozzella” (1943), portiere in “Mio figlio professore” (1946), guardia in “Guardia e ladri” (1951) e molti altri.

Nel primo film compiutamente neorealista “Roma città aperta” (1945) interpreta, accanto ad una straordinaria Anna Magnani, il ruolo più significativo ed intenso della sua carriera, il personaggio di Don Pietro Pellegrini, ispirato alle figure dei sacerdoti romani don Giuseppe Morosini e don Pietro Pappagallo entrambi fucilati nel 1944, durante l’occupazione nazista della capitale.

Vincitore nel 1988 del David di Donatello alla carriera, si è cimentato anche nella regia, sceneggiatura e produzione in diversi film, tra cui “La famiglia Passaguai”, il cui restauro, realizzato dalla Cineteca di Bologna e RTI – Mediaset presso il laboratorio L’Immagine Ritrovat, è stato recentemente annunciato dal Festival del Cinema Europeo di Lecce.