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Spettacolo “MACBETTU” della Sardegna Teatro e Compagnia TEATROPERSONA nell’ambito del 36º Festival di Teatro di Almada

Spettacolo “MACBETTU” della Sardegna Teatro e Compagnia TEATROPERSONA nell’ambito del 36º Festival di Teatro di Almada, con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona.

Tratto dal Macbeth di William Shakespeare con la regia di Alessandro Serra

Appoggio: Fondazione Pinuccio Sciola e Cedac Circuito Regionale Sardegna
Co-presentazione: TNDMII /Festival de Almada

Date e orari dello Spettacolo: MER 10/7: 19.00; GIO 11/7: 21.00

SCENE, LUCI E COSTUMI: Alessandro Serra
MUSICA: Marcellino Garau, Pinuccio Sciola
COLLABORAZIONE AI MOVIMENTI DI SCENA: Chiara Michelini
INTERPRETI: Andrea Bartolomeo, Andrea Carroni, Felice Montervino, Fulvio Accogli, Giovanni Carroni, Leonardo Capuano, Maurizio Giordo, Stefano Mereu
TRADUZIONE IN SARDO E CONSULENZA LINGUISTICA: Giovanni Carroni
DIREZIONE DI PRODUZIONE IN TORUNÉE: Aldo Grompone
LINGUA: Sardo (sottotitoloato in portoghese) | DURATA: 1:30
CLASSIFICAZIONE: M/12 | Prezzo: da 9 € a 16 € Info biglietti ►►►

Il Macbeth di Shakespeare recitato in sardo e, come nella più pura tradizione elisabettiana, interpretato da soli uomini. L’idea nasce nel corso di un reportage fotografico tra i carnevali della Barbagia. I suoni cupi prodotti da campanacci e antichi strumenti, le pelli di animali, le corna, il sughero. La potenza dei gesti e della voce, la confidenza con Dioniso e al contempo l’incredibile precisione formale nelle danze e nei canti. Le fosche maschere e poi il sangue, il vino rosso, le forze della natura domate dall’uomo. Ma soprattutto il buio inverno. Sorprendenti le analogie tra il capolavoro shakespeariano e i tipi e le maschere della Sardegna. La lingua sarda non limita la fruizione ma trasforma in canto ciò che in italiano rischierebbe di scadere in letteratura. Uno spazio scenico vuoto, attraversato dai corpi degli attori che disegnano luoghi e evocano presenze. Pietre, terra, ferro, sangue, positure di guerriero, residui di antiche civiltà nuragiche. Materia che non veicola significati, ma forze primordiali che agiscono su chi le riceve. (Alessandro Serra)

Alessandro Serra si avvicina giovanissimo al teatro attraverso gli esercizi di trascrizione per la scena delle opere cinematografiche di Ingmar Bergman e la pratica delle arti marziali.
Studia come attore inizialmente avvicinandosi alle azioni fisiche e ai canti vibratori di Grotowski, per poi arrivare alle leggi oggettive del movimento di scena trascritte da Mejercho’ld e Decroux. Nel frattempo si laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo all’Università la Sapienza di Roma con una tesi sulla drammaturgia dell’immagine.
Nel 1999 fonda la Compagnia Teatropersona, con la quale comincia a mettere in scena i propri spettacoli che scrive e dirige, creandone le scene, i costumi e le luci. Negli ultimi anni il lavoro di ricerca sulla scena come puro fatto materico si è concretizzato nella creazione di una “trilogia del silenzio”, in cui la drammaturgia è praticata quale vero e proprio espianto di aure dalle opere letterarie di Samuel Beckett, Bruno Schulz e Marcel Proust.
Nel 2009 crea la sua prima opera per l’infanzia, Il Principe Mezzanotte, presentato in oltre duecento repliche in Italia e all’estero. Teatropersona ha portato in tournée i propri spettacoli in Italia, Francia, Svizzera, Corea, Russia, Polonia.
Nel 2015 è autore e regista di H+G, co-prodotto da Accademia Perduta/Romagna Teatri e Accademia Arte della Diversità/Teatro La Ribalta in collaborazione con Compagnia Teatropersona e vincitore del Premio Eolo Award quale “migliore novità di teatro ragazzi e giovani”.
Nel 2017, con lo spettacolo Macbettu, vince il Premio UBU per il “miglior spettacolo dell’anno”.
Tra le altre sue creazioni: Nella città di K (2000), Cechov non ha dimenticato (2003), Theresienstadt (2005), Beckett Box (2006, Premio europeo Beckett & Puppet), Il Principe Mezzanotte (2009, Premio dell’Osservatorio critico degli studenti al Premio Scenario Infanzia), Trattato dei manichini (2009, Premio ETI Nuove Creatività; Premio Lia Lapini di scrittura di scena), Aure (2011), Il Grande Viaggio (2013, Premio del Pubblico al FIT Festival di Lugano).

  • Organizzato da: Compagnia di Teatro di Almada
  • In collaborazione con: Istituto Italiano di Cultura