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Esposizione ‘A Ilusão Perfeita’ di Pietro Ruffo

Esposizione ‘A Ilusão Perfeita’ di Pietro Ruffo, nell’ambito del Ciclo Arte Contemporanea nell’ex Cappella dell’Istituto Italiano di Cultura.

L’inaugurazione ha visto la presenza dell’artista ed è stata introdotta dal Prof. João Peixoto, Presidente del Dipartimento di Scienze Sociali dell’ISEG, Università di Lisbona

L’Esposizione si inserisce nel programma degli eventi artistici di ARCO Lisboa 2018.

INGRESSO LIBERO a partire dai 14 anni.

L’Esposizione è visitabile fino al 29 giugno 2018
dal martedì al venerdì: dalle 10.00 alle 12.30;
dal martedì al giovedì: dalle 16.00 alle 18.00
Chiusa: lunedì, sabato, domenica e festivi

A ILUSÃO PERFEITA
Cosa si può dire di nuovo su un fenomeno (quello delle migrazioni) che interroga e coinvolge cosi tante persone, su un fenomeno che abbiamo vissuto da attori un tempo e ora da spettatori spaventati.
Una prospettiva diversa ci può fornire nuovi strumenti, osservare il globo non con la consueta proiezione cilindrica di Mercatore dove l’Europa, immensa e centrale domina, ma bensì rimettendo in questione le distanze con quello che è da sempre stato definito il ‘resto del mondo’ ereditate da una visione coloniale. Dove il resto del mondo è il nostro forziere il nostro orto personale, la nostra riserva di risorse umane, a disposizione solo quando serve, per poi essere abbandonato a piacimento.
Diventa una questione geometrica, di restituzione prospettica, dato che in fondo è sempre della stessa cosa che si parla: rapporti di forza.
Ma la prospettiva non è solo quella che ci consente di proiettare la terra in forma conica, circolare, o a forma di quadrifoglio o di cuore, ma è anche una prospettiva storica, che ci permette di osservare i primi passi dei nostri antenati 500.000 anni fa dal nord Africa verso l’Europa e l’Asia da lì in America e in Oceania 40.000 anni fa. Ci siamo sempre spostati, per trovare condizioni migliori, o perché rinnegati dalla terra d’origine, abbiamo anche sempre trovato ostacoli, climatici, religiosi politici ed economici, siamo animali e come tutte le specie abbiamo bisogno di migrare, e questa spinta è talmente più forte di qualsiasi governo nazionalista, che osservarla nel piccolo della nostra contemporaneità ci fa quasi sorridere, se non fosse per l’intensità delle storie personali coinvolte in questo fenomeno.
Allora è proprio una prospettiva personale che dobbiamo attuare, non essere sconfortati dai numeri delle folle, statistiche manipolate a piacere dai governi, ma bensi essere coinvolti dalla storia di una persona che per caso abbiamo avuto il privilegio di ascoltare e magari di aiutare, solo perché in fondo cerchiamo sempre di aiutare noi stessi, con la paura inconscia che i prossimi a dover fuggire saremo noi. (Pietro Ruffo)

Nato a Roma nel 1978, Pietro Ruffo è laureato in architettura. Nel 2009 vince il Premio Cairo e nel 2010 il Premio New York con una borsa di ricerca presso l’Italian Academy for Advanced Studies alla Columbia University, e l’ISCP, The International Studio & Curatorial Program di New York. Nel 2012 ha svolto una residenza presso la Nirox Foundation di Johannesburg, Sudafrica, e nel 2013 presso Fountainhead Residency Program di Miami.
Tra le principali mostre personali: Terra Incognita, Delhi; SPAD SVII, GNAM, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma; The Political Gymnasium, Blain Southern Londra; A complex Istant, Mosca, progetto speciale per la Quarta Biennale di Mosca; Irhal Irhal, Galleria Lorcan O’Neill, Roma; Six Nations, Galleria Lorcan O’Neill, Roma. Ha inoltre esposto per Musei e Fondazioni italiane e
straniere, tra cui: MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, Roma; Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato; Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles; Centro Arti Visive Pescheria, Pesaro; Museo d’Arte della Città di Ravenna; Museum of Art and Design, New York; MACRO, Museo d’Arte Contemporanea, Roma; Tenerife Espacio de Las Artes, Spagna; Kaohsiung Museum of Fine Arts, Taiwan.
I suoi lavori fanno parte di diverse collezioni museali e Fondazioni private come Deutsche Bank Foundation; MAMBO Museo d’Arte Moderna di Bologna; MACRO, Roma; Fondazione MAXXI, Roma; Museo d’Arte Contemporanea Ravenna; Fondazione Pastificio Cerere, Roma; Fondazione Giuliani, Roma; Depart Foundation, Roma e Los Angeles; Fondazione Guastalla, Lugano; Lodeveans Collection, Londra.
Due sue opere fanno parte della prestigiosa Collezione Farnesina del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura