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GIULIO CESARE – PEZZI STACCATI di Romeo Castellucci, nell’ambito di BoCA, Bienal de Arte Contemporânea

Un titolo storico della Socìetas Raffaello Sanzio, “Giulio Cesare”, ispirato alla tragedia di Shakespeare, torna sulle scene riallestito in “frammenti”: una nuova forma per evocare uno spettacolo irripetibile di Romeo Castellucci. Uno scontro senza remissione tra due mondi, simboli aerei e oscuri, il conflitto tra padri e figli, la potenza della retorica, segno luminoso di forza e decadenza: al suo debutto nel 1997, questo “Giulio Cesare.

Tratto da Shakespeare e dagli storici latini” segnava profondamente la scena teatrale e imponeva all’attenzione internazionale il nome di Castellucci, insieme a Chiara Guidi e Claudia Castellucci. Uno spettacolo oggi irripetibile, così il regista e drammaturgo di Cesena, che adora rappresentare l’irrappresentabile lo riporta in scena, optando per una versione più corta, scegliendo una serie di momenti emblematici, dei “pezzi staccati per un intervento drammatico su Shakespeare”, come recita il sottotitolo. Prendono vita una serie di frammenti intorno a cui si snoda, ma sarebbe più giusto “si annoda”, l’intera vicenda.

Attraverso una sonda ottica, Castellucci mette in primo piano l’origine stessa della voce nella gola. Il puro corpo del suono visualizzato nelle corde vocali ci mostra, nella sua debolezza, la fabbrica della parola, ambivalente quando attinge al poderoso armamento della retorica. Non poteva mancare l’orazione funebre di Antonio: il suo sfoggio d’oratoria diventa una lacerante arma politica, uno sfolgorio di persuasione di massa e, al tempo stesso, decade a parole senza suono, alla finzione che è alla base del teatro. Bruto, Cassio, Cicerone, Antonio e perfino Cesare diventano strumenti di forze misteriose, in una storia che li stritola, per sublimarli in storia e consegnarli all’eternità.

Romeo Castellucci nasce nel 1960 a Cesena. Si diploma in Pittura e Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 1981 insieme a Claudia Castellucci e a Chiara Guidi fonda la Socìetas Raffaello Sanzio. Da allora realizza numerosi spettacoli come autore, regista, e creatore delle scene, delle luci, dei suoni e dei costumi. Noto in tutto il mondo – i suoi lavori sono stati presentati in più di cinquanta nazioni. Le sue regie propongono linee drammatiche non soggette al primato della letteratura, facendo del teatro un’arte plastica, complessa, ricca di visioni. Questo ha sviluppato un linguaggio comprensibile come possono esserlo la musica, la scultura, la pittura e l’architettura. Il suo lavoro è regolarmente invitato e prodotto dai più prestigiosi teatri di prosa, teatri d’Opera e festival internazionali.

Nel 1998 riceve il Premio Europa come nuova realtà teatrale, Taormina

Nel 2013 è insignito del Leone d’Oro alla Carriera da La Biennale di Venezia.

30 – 31 MAR / 17.00 + 21.00 (2 sessioni al giorno)

durata: 45 MIN

prima nazionale
M/12

biglietti 10€ http://www.tnsj.pt/home/espetaculo.php?intShowID=993

Intervento drammatico su William Shakespear

Ideazione e regia Romeo Castellucci
Con Gianni Plazzi, Sergio Scarlatella, Maurizio Cerasoli e com Paulo Ferreira e Joaquim Martins
Assistente di Direzione Silvano Voltolina
Tecnico del Suono Nicola Ratti
Gestione di Produzione Benedetta Briglia
Promozione e Comunicazione Valentina Bertolino, Gilda Biasini, Giulia Colla
Amministrazione Michela Medri, Elisa Bruno, Simona Barducci
Consulente Economico Massimiliano Coli
Produzione Socìetas
Nell’ambito di “e la volpe disse al corvo. Corso di linguistica generale”
Progetto Speciale della Città di Bologna 2014

© Luca del Pia

  • Organizzato da: BoCA, Bienal de Arte Contemporânea
  • In collaborazione con: Istituto Italiano di Cultura di Lisbona, Teatro Nacional São João