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Il Maestro Marco Mencoboni e il clavicembalo Taskin del 1782, Tesoro Nazionale del Museo Nazionale della Musica

Concerto del Maestro Marco Mencoboni con il clavicembalo Taskin del 1782, restaurato di recente, donato dal Re Umberto II d’Italia alla Marchesa di Cadaval, acquisito dallo Stato Portoghese e classificato come Tesoro Nazionale, in collaborazione con il Museo della Musica di Lisbona.

Marco Mencoboni, clavicembalista e organista, è nato nel 1961 a Macerata. Ha studiato con Umberto Pineschi, Ton Koopman, Jesper Christensen e Gustav Leonhardt. Ha conseguito presso il Conservatorio di Lecce il diploma superiore in Vocalità Rinascimentale con il massimo dei voti e la lode, sotto la guida di Diego Fratelli.
Da anni si dedica alla ricostruzione del repertorio musicale antico delle Marche; grazie al suo lavoro, è tornato alla luce un mondo musicale di grande valore, fino a pochi anni fa completamente sconosciuto.
Dal 1999 è direttore artistico del Festival Cantar Lontano, che si tiene ogni anno ad Ancona. Al suo incessante lavoro di ricerca si deve la riscoperta e rivalutazione della prassi del cantar lontano, raffinatissima modalità esecutiva della musica vocale che si realizzava nel Rinascimento disponendo i cantori in diversi punti dello spazio performativo, in modo che non fossero visibili; il risultato che ne deriva è quello di un’immersione totale nella musica, come se ad eseguirla fossero tanti cori.
Alla passione per la musica unisce il piacere della scrittura, della fotografia e del viaggio. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati dalla rivista FMR; nel 2007 ha realizzato il suo primo cortometraggio dal titolo Looking for Vicky. Sempre per il cinema ha sceneggiato ed interpretato il film Un canto lontano per la regia di Alberto Momo e con la partecipazione di Toni Servillo (premio corto cortissimo alla Mostra del Cinema di Venezia 2008).
Ha fondato e dirige l’etichetta discografica E lucevan le stelle Records per la quale ha produtto una trentina di dischi dedicati alla musica inedita della sua terra. Si esibisce regolarmente nei più importanti festival musicali, tra i quali Ambronay, Utrecht, Anversa, Pontoise, Lisbona, Sferisterio Opera Festival, Rossini Opera Festival, solo per citarne alcuni. Nel 2011 inizia la collaborazione con Pier Luigi Pizzi intorno all’opera di Monteverdi sia sacra che profana. È regolarmente direttore ospite della FORM, l’Orchestra Filarmonica delle Marche. Dal 2011 fa parte del Consiglio di amministrazione del REMA (Réseau Européen de la Musique Ancienne, Parigi), network europeo dei festival di musica antica sostenuto dall’Unione Europea. Ha collaborato con Jordi Savall, Max van Egmond, Gabriel Garrido, Toni Servillo, Olivia Williams, Luis Miguel Cintra, Anna Caterina Antonacci. Ha vinto numerosi premi e riconoscimenti; il Metropolitan Museum di New York gli ha commissionato un importante progetto di restituzione musicale. Nel 2013 è stato presente come direttore alla Cité de la Musique di Parigi e alla Casa da Musica di Porto. La particolarità e spettacolarità delle produzioni che realizza all’interno del Festival Cantar Lontano lo portano a tenere conferenze sul concept delle sue produzioni (Estella Festival de Musica Antigua 2012, Stoccolma Festival di Musica Antica 2013).
Nel 2010 ha realizzato in prima mondiale al Porto di Ancona uno spettacolare concerto dove dall’alto di una gru ha diretto le sirene di sette navi ormeggiate nelle varie banchine del porto, unendo le loro note, intonate con le note dell’esacordo guidoniano, alle voci di quattro cantanti disposti anch’essi sulle gru del porto. Nel 2012 si è concretizzato il suo progetto della nascita dell’orchestra barocca Canalgrande, composta da giovani musicisti provenienti da tulle le nazioni bagnate da mare adriatico. Dal 2013 collabora come docente all’Accademia Rossiniana di Alberto Zedda presso il Rossini Opera Festival di Pesaro. Dal 2015 è vicepresidente del REMA, l’associazione europea dei festival di musica antica. Per il Festival di Musica Antica Utrecht ha realizzato nel 2016 una serie di tutorial video sulle peculiarità della musica antica (http://oudemuziek.nl/festival/early-music-tutorials/).
Dal 2017 è responsabile del Monteverdi project per il Teatru Manoel di Malta.

IL CLAVICEMBALO TASKIN
Si tratta di un clavicembalo del 1782 costruito da Pascal-Joseph Taskin (1723-1793), artigiano belga residente a Parigi, che lavorò nel laboratorio della famiglia Blanchet, celebre per i suoi illustri maestri costruttori.
Pascal-Joseph Taskin faceva parte della Corporazione dei costruttori e lavorava per la Casa Reale e il re Luigi XVI di Francia.
Nel 1780, nel suo laboratorio, si costruivano clavicembali e pianoforti e, nonostante i suoi legami con la corte francese, la bottega continuò a prosperare senza subire alcun contraccolpo dovuto alla Rivoluzione, fino alla data della sua morte, avvenuta nel 1793.
Con la Rivoluzione francese furono distrutti molti beni appartenuti alla nobiltà, tra cui i clavicembali. Si aggiunse a questo fattore anche la comparsa del pianoforte, che contribuì alla graduale scomparsa di quel particolare strumento. Così la collezione di clavicembali di Pascal-Joseph Taskin si è ridotta a soli otto esemplari sopravvissuti, disseminati in tutto il mondo, tra musei e collezioni private.
L’esemplare conservato presso il Museu Nacional da Música ha un alto valore storico, estetico, tecnico e materiale, per essere stato costruito su richiesta del Re di Francia per farne dono alla sorella Marie Clotilde. Concepito per essere di grande e ricca eleganza, è considerato uno dei migliori esempi dello stile ricercato dell’insigne maestro costruttore.
La cassa armonica decorata da chinoiserie policroma in rilievo, di eccellente fattura, costituisce uno degli elementi estetici più importanti dello strumento. Il rosone di Adreas Ruckers e la tavola armonica decorata con motivi floreali e datata 1636, recante l’iscrizione “Andre Rukuers Anee 1636” sulla parte anteriore, suggeriscono l’attribuzione di alcune parti dello strumento a un autore precedente, procedura standard presso il laboratorio di Pascal Taskin, dato che Andreas Ruckers è stato uno dei più grandi costruttori di clavicembalo del Seicento.
Il clavicembalo Taskin è da sempre legato a figure importanti della nobiltà europea: il Re di Francia, committente dello strumento, sua sorella Maria Clotilde, a cui il clavicembalo era destinato, il Re Umberto II d’Italia, a cui la città di Torino donò lo strumento musicale come regalo di nozze e, infine, la Marchesa di Cadaval, che lo ricevette in dono da Umberto II.
Importanti vincoli istituzionali consolidano la sua importanza: la Corte francese, la Corte di Sardegna (per il matrimonio di Maria Clotilde con il principe Carlo Emanuele IV, futuro Re di Sardegna), il Museo Civico di Arte Antica di Torino (prima il suo proprietario Umberto II), la casa di Savoia e lo stato portoghese, che lo acquisì e lo classificò come Tesoro Nazionale.
Il processo di restauro dello strumento è stato complesso e articolato, e ha dato origine a un dialogo proficuo e costante con il museo che ha visto coinvolti gruppi di carattere multidisciplinare: il restauratore Ulrich Weymar è stato responsabile degli interventi sulla meccanica del clavicembalo, i tecnici di diverse aree del Laboratorio José de Figueiredo hanno rinforzato la cassa e, infine, il restauratore Geert Karman ne ha curato l’armonizzazione e il nuovo gioco di saltarelli. Contestualmente, sono stati consultati diversi ricercatori ed esperti di storia del clavicembalo, così come il clavicembalista José Carlos Araújo.
Molte altre persone hanno aiutato il museo in questo processo. A tutti loro vanno i nostri ringraziamenti.
Il restauro del clavicembalo Taskin è senza dubbio un’ottima notizia, da tempo molto attesa e importante per il patrimonio organologico portoghese e mondiale.

Programma:

François Couperin (1668 – 1733)
Premier Prélude
Da: L’art de toucher le Clavecin (1716)

Jean-Henry d’Anglebert (1629 – 1691)
Tombeau de Mr. de Chambonnieres
Da: Piéces de Clavessin (1689)

Louis Couperin (c. 1626 – 1661)
Prélude
Allemande l’Amiable
Courante la Mignonne
Sarabande
La Piemontoise
Da: Manuscrit Bauyn, c. 1660. Bibliothèque Nationale de France

Antoine Forqueray (1671 – 1745)
La Marella
La Clément
La D’Aubonne
Da: Pieces de Viole composées par Mr Forqueray le Pere Mises en Pieces de Clavecin (1747)

Jean-François Dandrieu (1682 – 1738)
La Gemissante
Da: Pieces de Clavecin Première Livre (1724)

Domenico Scarlatti (1685 – 1757)
Sonata in Fa maggiore K6
Da: Essercizi per Gravicembalo (1713)

Joseph-Nicolas-Pancrace Royer (ca. 1705 – 1755)
L’ Amiable
Le Vertigo
La Marche des Schytes
Da: Pieces de Clavecin (1746)

Claude-Bénigne Balbastre (1724 – 1799)
La Boullogne
La Lugeac
Da: Pieces de Clavecin (1759)

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura
  • In collaborazione con: Museu Nacional da Música de Lisboa