Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.

Preferenze cookies

Conferenze “Ripensare l’umanesimo” a cura di Enzo Bianchi e Massimo Cacciari

Conferenze “Ripensare l’umanesimo” a cura del teologo Enzo Bianchi e del filosofo Massimo Cacciari, nell’ambito del Ciclo ‘Lezioni Italiane sugli Studi di Religione’, organizzato dal CITER – Centro de Investigação em Teologia e Estudos de Religião dell’Università Cattolica Portoghese, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura.

Modera José Tolentino Mendonça

Lingua: italiano e portoghese (con traduzione simultanea)

Enzo Bianchi, fondatore della Comunità monastica di Bose, è monaco laico, teologo e saggista. La sua comunità propone una scelta di vita cristiana orientata alla radicalità evangelica, che coniuga la tradizione monastica in chiave ecumenica, accogliendo monaci cattolici, protestanti, ortodossi. Il lavoro, la preghiera, la meditazione della Parola nella lectio divina e la predicazione catechetica sono i carismi principali di questa Regola monastica. La Comunità di Bose non costituisce un ordine religioso, ma un’associazione di fedeli che vincolano la propria vita comunitaria alle regole della fedeltà al Vangelo, della comunione dei beni e del celibato. Autore di un grande numero di libri, collaboratore regolare di numerosi quotidiani e riviste, consultore del Pontifico Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, Enzo Bianchi è una delle figure di referenza del cattolicesimo italiano: l’umanità nuova che nasce dall’incontro con il Cristo si incarna infatti nella sua vita e nella sua parola in una testimonianza luminosa di fede in Cristo e di fedeltà all’uomo e alla Chiesa.

Massimo Cacciari è Professore Emerito della Facoltà di Filosofia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, di cui è stato cofondatore e primo Preside. È stato professore di Estetica presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Venezia, e Direttore del Dipartimento di Filosofia dell’Accademia di Architettura di Lugano dal 1998 al 2005. E’ stato co-fondatore e co-direttore di alcune delle riviste che hanno segnato la vita politica, culturale e filosofica italiana tra gli anni ’60 e ’90, da Angelus Novus a Contropiano, da Laboratorio politico a Centauro e Paradosso.

Conosciuto internazionalmente, ha insegnato in varie Università europee e le sue opere sono tradotte in numerose lingue. All’attività scientifica e culturale ha sempre affiancato un intenso impegno civile e politico che lo ha portato a rivestire le cariche di Parlamentare europeo e di Sindaco di Venezia.

Se è vero che la categoria dell’umanesimo contrassegna la ‘nascita’ della società moderna come una ‘rinascita’, in cui recuperare la continuità con il passato costituisce la condizione per creare qualcosa di radicalmente nuovo, riannodare con la grande tradizione dell’umanesimo italiano è un passo imprescindibile per avviare questo cammino verso il futuro. La filologia è dimensione essenziale di un pensiero che si riconosca come dialogico, processuale, che nasce dall’incontro critico con il passato per produrre proposte di interpretazione del presente.

La messa a fuoco di questo passaggio è nella nostra proposta affidata al contributo del Professor Cacciari, autore di un fondamentale studio sugli umanisti italiani, che si presenta come introduzione storico-filologica ad un pensiero umanistico del presente. Dal momento che in questa sua ricostruzione il professor Cacciari mostra come la natura dialogica della riflessione umanistica non riguarda solo l’interlocuzione con gli autori del passato, ma anche quella con l’uomo del futuro, in una radicalità tragica (perché confrontata con una sfida impossibile) che obbliga la ragione ad interrogarsi sulle ragioni della fede, in un colloquio non pacificatore ma inquieto e doloroso, in un dialogo che è anche disputa inconciliabile e interminabile, questa complessità sarà più efficacemente trasmessa se non sarà formulata solo in termini di contenuti, ma si espliciterà nella forma della loro condivisione, per cui l’intervento del professor Cacciari è pensato nella modalità di dialogo-disputa in cui si confrontano, si scontrano e si incontrano due tradizioni, due immagini di futuro, due risorse di umanità – la ragione e la fede. Il filosofo Massimo Cacciari e il monaco laico Enzo Bianchi sono invitati a parlarci di umanità tragica e umanità crocifissa, chiedendo l’uno all’altro quanto sia ‘sostenibile’ un’umanità che si priva di futuro, di-spera, nel riconoscimento della propria condizione tragica, e quanto lo sia un’umanità che rivendica scandalosamente di poter sperare a partire precisamente dalla croce, dandosi un futuro a partire dalla morte.

.

  • Organizzato da: CITER - Centro de Investigação em Teologia e Estudos de Religião
  • In collaborazione con: Istituto Italiano di Cultura di Lisbona