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Proiezione dell’11 e 12 episodio del Ciclo di documentari “La Vera Natura di Caravaggio”

Proiezione dell’11 e 12 episodio del Ciclo di documentari “La Vera Natura di Caravaggio”: ‘La vita messa a nudo’ e ‘Lo scandalo della verità’, prodotti da Land Comunicazioni per Rai Cultura e organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona.

Proiezione in lingua italiana.

Ingresso libero fino al completamento della sala. Si consiglia di prenotare al tel. 213884172; e-mail: iiclisbona.reservas@esteri.it

Chi è stato, cosa è stato, Michelangelo Merisi da Caravaggio? In cosa fu rivoluzionario? Perché lo sentiamo ancora tanto vicino, urgente? Perché ci sconvolge ancora? E cosa si può dire oggi di un artista trasformato in icona pop da un mercato dell’arte che antepone il consumo alla conoscenza, il sensazionalismo allo studio approfondito e alla comprensione vera dell’arte e della storia? Domande alle quali Tomaso Montanari risponde in “La Vera Natura di Caravaggio”

Dodici puntate che – in modo inedito e scientifico – ripercorrono la vicenda biografica e artistica del pittore lombardo, attingendo alle fonti dell’epoca e agli scritti degli studiosi più attenti, senza mai cedere alla tentazione di clamorose rivelazioni, proponendo invece un’interpretazione originale, dell’artista, non priva di sorprendenti scoperte.

11 – La Vita messa a nudo

Fuggito da Malta, Caravaggio arriva a Siracusa. Sappiamo che visita le Latomie, le antiche carceri greche, ossessionato dall’idea della condanna e della reclusione. E sono forse proprio le Latomie lo sfondo in cui ambienta la sua prima opera siciliana, Il Seppellimento di Santa Lucia, patrona della città. Un’opera senza speranza, priva di qualsiasi idea di trascendenza. Da Siracusa si sposta a Messina, forse protetto dal Priore dell’Ordine del Cavalieri di Malta in quella città, Antonio Martelli che ritrae su una tela.. Il Museo regionale conserva due opere: la Resurrezione di Lazzaro, in cui il protagonista sembra opporsi al ritorno alla vita; e un’Adorazione dei pastori in cui la Madonna, vinta dalla fatica del parto, mostra tutta la sua umanità. Non diversamente dalla Maria della Natività di Palermo, città in cui forse Caravaggio non è mai stato. E dove oggi non c’è più neppure la sua tela, trafugata in una notte del 1969.

12 – Lo sandalo della verità

Caravaggio torna a Napoli, dove viene aggredito e sfigurato. Il suo umore è sempre più nero, ma spera di tornare a Roma e continua a lavorare. Dipinge una Salomé con la testa del Battista e un’Annunciazione. La materia pittorica sembra sfaldarsi, prevale il nero. Come nel Martirio di Sant’Orsola o nella Negazione di Pietro. Quadri tragici, notturni senza speranza. In primavera Caravaggio si imbarca per Roma. A Palo laziale viene arrestato e poi liberato. Solo e malato giunge a Porto Ercole, dove muore. Sulla barca le opere che doveva donare al papa. Tra queste una Maddalena penitente, che conosciamo in copia; un San Giovanni Battista e un Davide con la testa di Golia. Nel Davide il pittore presta il suo volto al gigante, la cui testa pende nelle mani di un carnefice giovane e triste. E’ l’ultimo autoritratto di Caravaggio.

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura