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Proiezione del 5 e 6 episodio del Ciclo di documentari “La Vera Natura di Caravaggio”

Proiezione del 5 e 6 episodio del Ciclo di documentari “La Vera Natura di Caravaggio”: ‘Storie senza azione’ e ‘Amor Sacro e Amor Profano’, prodotti da Land Comunicazioni per Rai Cultura e organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona.

Proiezione in lingua italiana.

Ingresso libero fino al completamento della sala. Si consiglia di prenotare al tel. 213884172; e-mail: iiclisbona.reservas@esteri.it

Chi è stato, cosa è stato, Michelangelo Merisi da Caravaggio? In cosa fu rivoluzionario? Perché lo sentiamo ancora tanto vicino, urgente? Perché ci sconvolge ancora? E cosa si può dire oggi di un artista trasformato in icona pop da un mercato dell’arte che antepone il consumo alla conoscenza, il sensazionalismo allo studio approfondito e alla comprensione vera dell’arte e della storia? Domande alle quali Tomaso Montanari risponde in “La Vera Natura di Caravaggio”

Dodici puntate che – in modo inedito e scientifico – ripercorrono la vicenda biografica e artistica del pittore lombardo, attingendo alle fonti dell’epoca e agli scritti degli studiosi più attenti, senza mai cedere alla tentazione di clamorose rivelazioni, proponendo invece un’interpretazione originale, dell’artista, non priva di sorprendenti scoperte.

5 – Storie senza azione

Caravaggio allarga la sua committenza: a Del Monte e Giustiniani si aggiunge il banchiere genovese Ottavio Costa, per cui dipinge la Marta e Maria Maddalena di Detroit e la Giuditta che decapita Oloferne di Palazzo Barberini. Opere in cui riconosciamo una delle sue modelle, Fillide Melandroni, che aveva già prestato il volto alla Santa Caterina d’Alessandria del Museo Thyssen di Madrid. Ma accanto alla committenza privata Caravaggio si misura con le prime, grandi, opere pubbliche. Un vero e proprio salto di qualità, che comincia con le grandi tele di S. Luigi dei Francesi, e prosegue con quelle di S. Maria del Popolo. “Storie senza azione”, secondo la definizione del Bellori, ma in cui Caravaggio tocca il vertice della sua arte, segnando un punto di non ritorno nella storia dell’arte moderna.

6 – Amor Sacro e Amor Profano

Caravaggio torna a San Luigi de’ Francesi per la pala d’altare con San Matteo e l’angelo. Ma il quadro non piace. Caravaggio ne dipinge un altro ed è un successo. Aristocratici, cardinali e prelati gli chiedono opere. Nascono così una serie di quadri da stanza di soggetto sacro: Il sacrificio di Isacco degli Uffizi; la Cattura di Cristo di Dublino; l’Incoronazione di spine di Vienna. Per Giustiniani Caravaggio aveva dipinto inoltre altre tele, poi passate nelle mani del re di Prussia, andate distrutte a Berlino nel 1945. Si conservano invece, in Germania, altre due tele del Giustiniani, dove il pittore mette al centro della sua arte il corpo umano: quello ferito di Cristo nell’Incredulità di Tommaso; e quello giovane e provocante di un Amore vincitore, un amore profano ritratto nell’atto di sconfiggere ogni cosa. Un’allegoria dalle forme estremamente reali.

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura