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Simonetta Agnello Hornby alla 5ª Edizione della Notte della Letteratura Europea

Inserita nelle Feste di Lisbona, la quinta edizione della Notte della Letteratura Europea si svolge nella zona del Carmo/Trindade in undici spazi del suggestivo quartiere di Lisbona che aprono le loro porte per ricevere la sera del 24 giugno un intenso festival letterario.

Le letture avranno luogo tra le 18.30 e le 23.30 alla presenza di alcuni autori che interverranno per l’occasione. I testi saranno letti in lingua originale dagli autori presenti e nella traduzione in portoghese da attori professionisti e alunni della Scuola Superiore di Teatro e Cinema (ESTC).

La Notte della Letteratura Europea è organizzata dagli Istituti culturali e dalle Ambasciate che fanno parte della rete EUNIC Portugal: Istituto Italiano di Cultura di Lisbona, British Council, Camões – Instituto da Cooperação e da Língua, Ambasciata d’Austria, Ambasciata della Repubblica Ceca, Ambasciata della Grecia, Goethe-Institut, Institut Français du Portugal, Instituto Cervantes, Instituto Cultural Romeno e Instituto Ibero-Americano della Finlandia – ai quali si è associata la Rappresentanza portoghese della Commissione Europea.

Tutte le letture hanno ingresso gratuito, una durata di 10-15 minuti ciascuna e si ripetono ogni mezz’ora per consentire al pubblico di visitare tutti gli spazi del percorso letterario della serata.

L’Italia sarà rappresentata da SIMONETTA AGNELLO HORNBY che nella Sala do Brasão do Museu de São Roque leggerà in italiano brani scelti dal suo libro ‘Caffè Amaro’, tradotto e pubblicato in portoghese con il titolo Café Amargo dal Clube do Autor, mentre l’attrice Inês Lapa farà la lettura in portoghese.

Simonetta Agnello Hornby è nata a Palermo, ma vive dal 1972 a Londra, dove svolge la professione di avvocato ed è stata presidente per otto anni del Tribunale di Special Educational Needs and Disability. Il suo studio legale nel quartiere di Brixton lavora per lo più con le comunità nera e musulmana. Si è occupata della donna nel mondo arabo ed è autrice di testi legali dedicati all’infanzia. Il suo primo romanzo, La mennulara (la “raccoglitrice di mandorle”) del 2002 è stato un vero e proprio caso letterario, è stato a lungo ai vertici delle classifiche ed è stato tradotto in molte lingue, ricevendo nel 2003 il Premio Letterario Forte Village; nello stesso anno, ha vinto il Premio Stresa di Narrativa e il Premio Alassio 100 libri – Un autore per l’Europa, ed è stato finalista del Premio del Giovedì “Marisa Rusconi”.
Ha pubblicato con Feltrinelli La Mennulara (2002), La zia marchesa (2004), Boccamurata (2007), Vento scomposto (2009), La monaca (2010), La cucina del buon gusto (con Maria Rosario Lazzati, 2012), Il veleno dell’oleandro (2013), Il male che si deve raccontare (con Marina Calloni, 2013), Via XX Settembre (2013) e Caffè amaro (2016).
Ha inoltre pubblicato: Camera oscura (Skira, 2010), Un filo d’olio (Sellerio, 2011), La pecora di Pasqua (con Chiara Agnello; Slow Food, 2012), La mia Londra e Il pranzo di Mosè (Giunti, 2014). I suoi romanzi sono stati tradotti in tutto il mondo e hanno vinto numerosi premi.

Caffé Amaro

Gli occhi grandi e profondi a forma di mandorla, il volto dai tratti regolari, i folti capelli castani: la bellezza di Maria è di quelle che gettano una malìa su chi vi posi lo sguardo, proprio come accade a Pietro Sala – che se ne innamora a prima vista e chiede la sua mano senza curarsi della dote – e, in maniera meno evidente, all’amico Giosuè, che è stato cresciuto dal padre di lei e che Maria considera una sorta di fratello maggiore. Maria ha solo quindici anni, Pietro trentaquattro; lui è un facoltoso bonvivant che ama i viaggi, il gioco d’azzardo e le donne; lei proviene da una famiglia socialista di grandi ideali ma di mezzi limitati. Eppure, il matrimonio con Pietro si rivela una scelta felice: fuori dalle mura familiari, Maria scopre un senso più ampio dell’esistenza, una libertà di vivere che coincide con una profonda percezione del diritto al piacere e a piacere. Attraverso l’eros, a cui Pietro la inizia con sapida naturalezza, arriva per lei la conoscenza di sé e dei propri desideri, nonché l’apertura al bello e a un personalissimo sentimento della giustizia. Durante una vacanza a Tripoli, complice il deserto, Maria scopre anche di cosa è fatto il rapporto che, fino ad allora oscuramente, l’ha legata a Giosuè. Comincia una rovente storia d’amore che copre più di vent’anni di incontri, di separazioni, di convegni clandestini in attesa di una nuova pace.

Inês Lapa, desde que tem memória que se lembra de andar pelos palcos, mexer em x-atos e pincéis. Tirou escultura na FBAUL e música no Conservatório Nacional (Cello). Estudou desenho, fotografia e escultura no AR.CO. Como actriz interpretou Hélia Correia, Shakespeare, Tchekhov, Pinter, Beckett, Jaime Salazar Sampaio, Abel Neves, Marivoux, Inês Pedrosa, Virgínia de Castro e Almeida. Encenações de São José Lapa, Alberto Lopes, Jorge Fraga, João Perry e Rui Pedro Cardoso (Novecento, Alessandro Baricco). Com o Espaço das Aguncheiras e São José Lapa produz espectáculos, cenografias, adereços, vídeos e cartazes. Na TV como aderecista e actriz, trabalhou em ficção e entretenimento. Promove a igualdade de género e o equilíbrio entre o ser humano e a natureza.

  • Organizzato da: Eunic Portugal
  • In collaborazione con: Istituto Italiano di Cultura di Lisbona, Santa Casa da Misericórdia de Lisboa, Clube do Autor Editora